UNAHOTELS. SCELTA OBBLIGATA: MENETTI RESTA AL SUO POSTO. IL RETROSCENA.

Vi avevamo parlato di alta tensione in casa biancorossa. Così è stato e così è. Alla fine la non decisione o, meglio, la scelta più semplice è stata quella di proseguire con il medesimo condottiero. Paradossalmente scaricato un po' da tutti. O quasi. Dalla proprietà che di fatto non lo aveva mai posto come prima scelta tecnica ad inizio stagione, dai tifosi, dagli addetti ai lavori, financo, dopo Scafati, dai giocatori. Meglio. Messo in discussione da un giocatore con un determinato peso specifico all'interno della squadra e della società. E allora come può spiegarsi la presunta fiducia accordata ancora a Menetti? Possono bastare le giustificazioni delle assenze di Vitali, Hopkins, delle cattive condizioni fisiche di Olisevicus, della cacciata di Robertson ed il tesseramento di Vecchi, e prima ancora dello scarso rendimento di Funderburk, etc, etc, etc... La fiducia a termine arriva dalla dirigenza. Dall'amministratore delegato Alessandro Dalla Salda e dal direttore sportivo Filippo Barozzi. Comprensibile. Visto che il primo lo ha scelto ed il secondo è il responsabile della gestione sportiva societaria. Dopo il 2+1 di Antimo Martino andato in fumo, a stretto giro di posta, sarebbe arrivato l'addio al 2+1 di Massimiliano Menetti. Difficile da spiegare anche a dei neofiti come Veronica Bartoli e Graziano Sassi. Più che crederci, si spera...in un miracolo sportivo. Che poi dovrà proseguire ben oltre la delicatissima partita di domenica prossima con Trieste. 

La forza nella decisione della riconferma di Max è dovuta anche alla debolezza dell'alternativa. Al momento, rappresentata dal solo Pino Sacripanti. Un nome che non fa sobbalzare nessuno dalla sedia. Probabilmente un coach che ha il meglio di sè alle spalle. Per intenderci. Se vi fosse un Attilio Caja libero, bè, sarebbe già sulla panchina biancorossa. Esattamente come accaduto nel dopo Martino.

 

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