7 MARZO 2011
Le verità di Pier Francesco Betti dopo l'allontanamento da Reggio Emilia.
Pier Francesco Betti, il DS allontanato dalla Trenkwalder ha già lasciato Reggio per far ritorno nella sua adorata Roma. Il suo, è stato un passaggio temporale di qualche mese, quando in teoria avrebbe dovuto piantare radici solide nella nostra città. Betti non fa più parte dello staff targato Pallacanestro Reggiana e sul ruolo di responsabile del mercato biancorosso, ha voluto mettere i puntini sulle i sulle situazioni che lo hanno coinvolto.
Betti, partiamo dal suo arrivo a Reggio, quale situazione ha trovato?
Ho ereditato alcune situazioni che di fatto hanno condizionato il mio lavoro e le successive scelte che si sono avvicendate.
A quali giocatori allude?
A Kudlacek, Slanina e Fultz. Il primo non lo consideravo un giocatore
per puntare in alto, il secondo non era pronto per andare subito in
campo mentre il terzo secondo me non era un playmaker. Essendo tutti
sono contratto, non potevamo muoverli.
Sul giocatore lituano, Betti precisa.
Slanina, grande professionista, aveva un contratto che lo legava al
club, ma non era in grado di giocare. Era stato operato alle cartilagini
di entrambi gli arti e per recuperare serviva tempo. Non avrebbe
nemmeno dovuto essere firmato, invece questa situazione di fatto ha
condizionato le scelte di mercato.
Ha provato a cedere il suo contratto?
Sì, ma senza successo, tenuto conto che il giocatore aveva siglato un
contratto alto. Con due caselle già occupate nel ruolo di straniero, ho
dovuto cambiare impostazione di squadra. Sono stato costretto a
rinunciare al pivot straniero per tutelarmi nel caso Donatas non fosse
pronto. Ho ritenuto andare su Beck prendendo sotto canestro Joel Salvi e
Rudy Valenti, dato che Frosini aveva già il contratto.
Parliamo della scelta di puntare su Coen.
Al mio arrivo la situazione con Ramagli era già compromessa e non c'era
nessuna possibilitá di poterlo riconfermare pur se lo avessi voluto,
perchè era già stato deciso da Dalla Salda che Ramagli doveva andare
via. Il club voleva cambiare impostazione. Ho ritenuto puntare su un
allenatore emergente come Piero, persona e uomo esemplare.
L’accantonamento di Kudlacek per Smith.
Jakub non mi dava garanzie, ho ritenuto andare su un giocatore di
valore come Smith. All’epoca tutti dissero che avevamo fatto un gran
colpo, invece ha reso al di sotto delle attese.
Betti come ha vissuto il rapporto con Dalla Salda?
Inizialmente buono. E’ stato lui a volermi a Reggio, poi le cose sono cambiate.
Cosa intende?
Sono stato abituato a parlare in prima persona con i proprietari delle
società, ma la figura di Dalla Salda ha ostacolato il mio lavoro, dato
che dovevo sempre far fronte ad una persona intermedia. Visto come sono
andate le cose, non mi sorprende se questi avesse esternato errori non
fatti e di certo non mi tiro indietro di fronte ad alcune scelte
compiute alla luce dei risultati. Ogni scelta è stata condivisa assieme,
dai cambiamenti, allo staff, a tutto il resto. Oggi però non sono più
sicuro come un tempo della sua parola.
C’è stata una decisione presa che lei non ha condiviso?
Sì. La cessione di Kudlacek alla Mazzeo. Che senso ha rinforzare una
diretta antagonista per la salvezza? La società pugliese non aveva
trovato giocatori liberi sul mercato e ha preso uno dei nostri. Io mi
ero opposto al suo trasferimento perché volevo che Kudlacek andasse
all’estero, ma mi è stato detto che la società doveva valorizzarlo. Così
lo abbiamo regalato a San Severo e quando ci ha trovato in campionato,
ci ha portato a perdere partita e scontro diretto. Per me è stato un
errore imperdonabile.
Quando ha capito che il suo rapporto con Dalla Salda era lacerato?
La sera prima dell’intervista rilasciata ad un quotidiano locale,
eravamo a cena assieme, la squadra era in ritiro e non mi aveva
minimamente accennato alle dichiarazioni poi uscite. Se questi aveva
qualcosa da dire nei miei confronti, poteva dirmelo a quattr’occhi. Non
c’era bisogno di fare polemiche. Questa è stata una mancanza di
rispetto.
Betti, ci parli della scelta e del successivo accantonamento di Colombini e di Finelli.
Penso che il passato avuto dal preparatore atletico parli a suo favore.
Ovunque è andato ha fatto bene con club che hanno fatto la storia del
nostro campionato quali Virtus e Fortitudo Bologna o Milano. La sua
partenza? E’ stato considerato il colpevole della lunga serie di
infortuni rimediati dalla squadra. Probabilmente siamo stati anche
sfortunati, ma la scelta di Finelli era stata fatta per riformare un
gruppo. Ricordo che prima di Natale, l’AD Dalla Salda convoca in sede
oltre al sottoscritto anche Alex Finelli per comunicarci che il mandato
di Colombini era terminato. Finelli ci resta male e non condivide la
decisione. Il tono di alcune riunioni successive, hanno convinto Alex a
farsi da parte. Fu un vero peccato.
Betti, il suo ruolo però era già stato messo da parte.
No e fino all’esonero di Finelli ero ancora parte integrante.
Quando ha capito di essere accantonato?
Nel momento in cui è stato deciso di puntare su Frates.
Frizioni in passato?
Nel modo più assoluto. Reputo Fabrizio tra i primi tecnici in assoluto
in Italia. Il migliore dei tre che la Trenkwalder ha avuto nella
stagione. Avevo espresso le mie perplessità perché secondo me, la
squadra che Frates avrebbe ereditato, non andava bene per il suo modo di
intendere il basket. L’ho detto a Dalla Salda e i successivi
avvicendamenti che sono avvenuti all’organico, lo hanno confermato.
Quindi era da dicembre che il suo ruolo non era più quello di prima.
Proprio così.
Pertanto il taglio di Beck, le firme di Ostler, Robinson e Chiacig sono passate sopra la sua testa.
Esatto.
E’ rimasto sorpreso della sua cacciata? Secondo me, se questa doveva avvenire, avrebbe dovuto aver luogo in dicembre, prima cioè dell’arrivo di Frates. Farlo adesso non ha senso e mi è sembrato più un gesto per scaricare tutte le colpe su di me. Pensandoci bene, al massimo entrerò a far parte di un lungo elenco di allenatori, DS e scout che negli ultimi tredici anni non sono andati bene alla Pallacanestro Reggiana.
C’è rimasto male?
Si, è normale.
Ha transato il suo contratto?
Si, abbiamo trovato una soluzione giusta per tutti..
Tra i giocatori, chi l’ha deluso più di tutti?
Da Fultz e Salvi mi aspettavo di più. Così come non mi è piaciuto
portare avanti una polemica con Boscagin. Mi auguro che s’impegni per
evitare la terza retrocessione in carriera. Fultz ha saltato alcune gare
di campionato quando secondo me poteva tranquillamente giocarle. La
partita casalinga contro Scafati persa ai supplementari, con Robert in
campo anche per qualche minuto, probabilmente l’avremmo portata a casa.
E’ pur sempre meglio giocare con un Fultz non al top che su un ragazzino
inesperto come Veccia o Grisanti. Avere due punti in più in graduatoria
non sarebbe stato male. Poi c’è l’altro episodio di San Severo. Nel
finale di gara è stato un errore di Fultz a dar modo alla formazione
pugliese di avere il confronto a favore. Questa situazione condizionerà
il finale di stagione.
Ringraziamenti?
Sicuramente alla famiglia Landi, poi ai tecnici Menetti, Menozzi e alle segretarie.
Reggio si salverà?
Si, ma con l’aiuto dei tifosi.
da l'Informazione
Commenti
Posta un commento