Le pagelle di Oscar Eleni
10 A CINCIARINI, TOTÈ, ALVITI, tre italiani che sono riusciti a farsi onore nel campionato dove per essere capiti devi parlare inglese. Purtroppo nel gruppo non c’è nessun italiano della povera Armani che se vuole vincere deve affidarsi al precario BROOKS.
9 Al Paolo GALBIATI che potrà sempre raccontare delle sue cinque settimane al vertice della classifica con TRENTO che, ogni tanto, vince pure in Europa, un ex OLIMPIA che quando ha potuto volare dal solo ha fatto cose importanti magari vincendo la Coppa Italia con Torino soltanto 6 anni fa. Con lui sul podio anche POETA, altro ex Olimpia, che ha imparato l’arte viaggiando e soffrendo tanto, ma che ora sembra aver trovato a BRESCIA un bel porto di quiete.
8 A TRIESTE dove il pala Rubini lo onorano davvero anche se il ricordo deve convivere con un marchio che assicura tutto, meno i ricordi, perché dopo la prima sconfitta ecco la pronta resurrezione mettendo nei guai un TREVISO che pensavamo più sana dentro.
7 A MENEGHIN e PETERSON che Ambrosetti ha portato alla festa della vecchia Varese per aver confortato Toto Bulgheroni che non sapeva come arginare la piccola falange arrivata a Masnago per interrompere gli allenamenti, alla vigilia della prima partita vinta. Speriamo non debbano fare la stessa cosa a Milano, meglio, ad Assago.
6 A CLYBURN e POLONARA che sembrano gli unici a voler salvare il lavoro del BANCHI che nel settimana del derby nei bassifondi con l’Armani spera di scoprire un agente capace di portargli un centro vero.
5 Al FORUM di Assago che si riempie per i cantanti e si svuota per il basket. Certo questa ARMANI è difficile da amare e anche da capire, più o meno come chi sceglie le dirette televisive, magari in concomitanza con altri avvenimenti sportivi di maggior attrattiva tipo Inter-Juventus.
4 All’AUTUNNO che sembra tormentare la povera Olimpia, è successo l’anno scorso con Shields, Mirotic, Pangos, Baron che non guarivano mai, adesso altri caduti e sembra che SHIELDS sia di nuovo dai medici che hanno appena dimesso NEBO rivisto per qualche minuto contro Napoli dopo lunga degenza.
3 Ad Ettore MESSINA se darà colpa all’otite fingendo di non sentire tutte le critiche a questa sua ARMANI, sua per davvero, e Luca BANCHI se fingerà di essere contento della VIRTUS che gli hanno dato. Prima del derby de profundis al Forum vorremmo sentire da loro un po’ di autocritica, senza per questo chiedere ai proprietari di cambiare timonieri.
2 Al BROOKS che in tante occasioni ha servito bene l’ARMANI perché il suo lavoro ben fatto anche da precario, ogni giorno sembra che Milano sia alla ricerca del profeta perduto, l’esterno che risolve tutto, magari dirige pure l’orchestra, smentisce la diceria sul mercenariato che affligge il nostro campionato.
1 Agli AGENTI che hanno fatto vedere al presidente allenatore MESSINA e al suo manager filmati dove i nuovi acquisti dell’ARMANI sembravano giocatori veri. Un tormento che dura da anni. Certo la crisi del Dimitrijevic sperduto, le fughe della coppia MIROTIC-SHIELDS riammessa alla tavola presidenziale soltanto dopo un finale di stagione decente l’anno scorso, fanno pensare che ad ASSAGO giri la strega Malasunta tutta unta che confonde le statistiche a appanna i filmati.
0 Ai giocatori dell’EFES che chiedevano in giro chi fosse il burattinaio che guidava l’ARMANI a cui hanno persino regalato l’illusione della possibile rimonta dopo aver banchettato in un’area presidiata avversari col piumino.
da indiscreto.info
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