Dalla Gazzetta di Reggio a cura di Adriano Arati.
Più responsabilità diffuse, non come nella vecchia cooperativa dei canestri di Menetti, ma quasi. Come il reparto lunghi, anche l'assetto degli esterni della Una Hotels prossima ventura muterà parecchio rispetto alla scorsa stagione, e questo nonostante i cambi di organico siano solo due, il play titolare e il sesto uomo di rotazione. In regia, la scelta è stata netta, con l'addio annunciato al talento superiore di Winston a favore di un elemento solido, fisicamente e mentalmente, come Troy Caupain. Ed è questo ovviamente il grande snodo. Nel 2024/25, la Una Hotels poteva contare su un giocatore, Winston, che nelle giornate buone poteva sempre battere l'uomo, segnare e creare, un attaccante dal palleggio come pochi ne sono passati a Reggio, se si parla di pura qualità. I limiti difensivi e di concentrazione sono man mano emersi, dalla pausa di febbraio in poi, e il coach Priftis ha voluto al suo posto un regista più stagno, senza certi picchi ma pure senza assenze mentali e senza i canonici 3 falli nei primi 10'di Winston. Entra Caupain, che ha girato mezza Europa, sa mettere in ritmo i compagni e ha la forza e la tecnica per viaggiare in doppia cifra abbondante, pur senza essere una prima punta designata. Il coach Priftis ripete spesso che anche il lungo più forte ha bisogno di un piccolo che crei. A chi toccherà l'onere, oltre a Caupain? Per i finali di partita, come già nella sua prima stagione biancorosso, l'indiziato principale sarà sempre e comunque Jamar Smith. La classe è sempre quella, l'esecuzione dal palleggio pure, Smith ha 38 anni e prima di tutto non può essere spremuto per molti minuti, se lo si vuole lucido nelle volate. E in caso di acciacchi, lo si è visto, ha bisogno di tempi di recupero. Per un'azione singola, Smith è ancora l'uomo adatto, a patto che si eviti di farlo stancare e di risparmiargli difese fisiche per troppo tempo. Parte del fardello dovrà ricadere per forza di cose sulle poderose spalle di Jaylen Barford. Tra i motivi della sua conferma, oltre all'impatto difensivo e fisico costante garantito, vi è anche la netta crescita degli ultimi mesi, quando è stato l'attaccante più continuo. Si è visto spesso il trattore capace di unire forza e tecnica per crearsi spazio in area contro rivali più leggeri, e si sono viste meno triple forzate rispetto all'avvio. Se Barford continua su questa strada, con la sua taglia fisica, l'attacco biancorosso avrà una dimensione interna molto più marcata e i tiratori, soprattutto Cheatham e Severini, ringrazieranno. Un altro biancorosso che in attacco è apparso più produttivo è Uglietti, sempre più bravo a usare i centimetri per prendersi arresti e tiri e soluzioni in area. Non può essere la punta, ma una mano la darà. Il nodo complesso sarà spesso rappresentato dalle ali piccoli. Il capitano Vitali rimane il grande equilibratore e in difesa sa sempre come arrangiarsi, davanti il calo negli ultimi anni è oggettivo, soprattutto a livello di aggressività. Nelle serate in cui si è preso tiri, è sempre stato produttivo, anche nel generare falli altrui. Woldetensae darà invece un miglioramento perimetrale rispetto a Grant. Non ha né il fisico né i muscoli del sardo ma è un tiratore efficace e senza paura, aiutato da leve lunghe per quella che è prima di tutto una guardia. Nelle giornate di ritmo, può entrare in striscia e far male a chiunque. Con tanti assaltatori, lo spazio non dovrebbe mancargli.
da Superbasket
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