3° TROFEO MADONNA DEL PONTE
Semifinale
(22-16; 42-38; 66-57)
Emilia-Romagna: Manzo (Assigeco) 14, Lodini (Virtus) 3, Cerminara (One Team) 6, Giudici (Reggiana) 2, Zangrandi (Reggiana) 3, Bianco (One Team) 6, Govoni (Virtus) 24, Haka (Benedetto 1964) 1, Baldaccini (Virtus) 10, Mambriani (Reggiana) 11, Padrini (Bakery) 2, Ogie (Reggiana) 17. All. Mondini.
Lazio: Galigani 2, Luchenti 20, Lovato 1, Paradiso 10, Canciello 6, Lamattina 4, Maiorano 7, Denni 2, Camerota 4, Di Sora 2, Tontini 12, Tulini. All. Fanciullo.
L’Emilia-Romagna conferma il pronostico e conquista la finale dove affronterà, come al “Fabbri”, la Lombardia. Ma non fatevi ingannare dal punteggio finale o dal fatto che i ragazzi di coach Mondini siano praticamente sempre stati avanti nel punteggio. Per tre quarti è stata partita vera, con una squadra che provava ad allungare e l’altra che ribatteva colpo su colpo. Il crollo del Lazio è arrivato soltanto nell’ultimo periodo, con i padroni di casa che hanno accelerato (su tutti, il solito Govoni, ben supportato dal pivot Ogie) con un parziale stordente di 26-3 (da 66-57 a 92-60).
La semifinale era iniziata all’insegna del massimo equilibrio (8-7 al 4’), poi, grazie alla coppia Govoni-Baldaccini, i biancorossi provavano ad allungare (18-10 all’8’), ma Paradiso manteneva i suoi a contatto. Nel secondo periodo l’Emilia-Romagna sembrava mantenere il controllo della partita (28-20, 36-27), ma Luchenti (15 punti all’intervallo) era un enigma per la difesa di casa ed il Lazio tornava a ruota (36-34 al 18’ e 42-38 al 20’). L’elastico proseguiva anche nei secondi venti minuti, con i padroni di casa che raggiungevano la doppia cifra di vantaggio soltanto all’inizio dell’ultimo quarto (68-57 al 32’). L’onda lunga proseguiva nei successivi cinque minuti, con la forbice che si allargava azione dopo azione: 77-57 al 34’ e poi il massimo vantaggio al 37’ (92-60), con gli ospiti incapaci di reagire.
Foto da pagina fb fipcrer

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