Nessuno può dormire sonni tranquilli nella volontà di cambiare le cose.
Dalla Gazzetta di Reggio a firma Adriano Arati, le possibili mosse future della Reggiana.
Tutti in discussione, nessuna scelta è esclusa, anche interventi radicali su elementi che si ritenevano intoccabili, pure Jamar Smith. Arrivata stanca e malconcia alla sosta, la Una Hotels è impegnata ora a sfruttare al meglio questi giorni per decidere quale sia la miglior strategia per togliersi dal penultimo posto e poi, progressivamente, conquistare la permanenza in serie A. Pur con tutti i segnali di miglioramento, l'attuale assetto ha difficoltà oggettive. Prima di cambiare va però considerata la grande incognita Cheatham. Questa Una Hotels è stata costruita in attacco attorno a lui, autore di molti miglioramenti nei movimenti in area e dal palleggio. E, pur senza regalare chissà che basket, sino a che Cheatham è stato disponibile, il cammino era positivo, con quattro vittorie e due sconfitte. Da allora, è arrivato un successo e otto match persi. In questi giorni il lungo americano inizierà a forzare i carichi e verrà sottoposto a una serie di visite per capire se sia pronto a giocare dopo la pausa, e se l'infiammazione a tendine d'Achille e piede causata da un edema osseo sia rientrata a sufficienza. Se così sarà, l'idea è di mantenere il più possibile l'attuale impostazione tattica, pur senza escludere interventi sul personale. Questo, anche consapevoli che Cheatham avrà bisogno di settimane per ritrovare una buona condizione; si pensi al 2024, quando ha impiegato oltre un mese prima di rendere, dopo essere rimasto fermo per buona parte della preparazione. Le valutazioni riguardano sia i lunghi sia, novità del periodo, gli esterni. Le sofferenze in ala piccola erano prevedibili, con i soli Vitali e Woldetensae, e va detto che in estate la società ha corteggiato a lungo prima Nikolic e poi Garavaglia proprio per avere un elemento più fisico. Il sacrificio nel ruolo era compensato dalla possibilità di avere tre guardie in grado di segnare e creare, da sempre base delle squadre di Prifits. Caupain e Barford, pur con diversi errori nei finali, hanno fatto il loro. Chi manca all'appello è Smith: non ha dato pericolosità e non può dare un impiego prolungato. I 17.8' con 5.9 punti e il 21.4% da tre non mentono. Inserire un esterno straniero da 30', in grado di giocare da ala piccola e di creare attacco da solo, tornerebbe parecchio utile. Difficile immaginare che Priftis rinunci a Smith, il giocatore a cui più ha legato la sua carriera, ma i ragionamenti anche su questa evenienza, sono in atto. Più intricata la questione sotto canestro. Il primo rinforzo Thor ha atletismo e tiro, ma è leggerissimo e difficilmente potrà dare molti minuti da centro. Piuttosto, è immaginabile vederlo da ala piccola. Ma con lui e l'eventuale rientro di Cheatham, uno tra Williams e Echenique dovrebbe rimanere a sedere. Con l'ingaggio di Thor, il sacrificato pareva essere Williams, nel frattempo cresciuto parecchio soprattutto in difesa. Su Echenique si sono invece addensate nubi sotto forma di dubbi sulla sua tenuta dietro. Il colombiano è un eccellente attaccante ma in difesa ha parecchi limiti, amplificati dal sistema biancorosso che prevede aiuti estremi dei centri sui giochi a due. Un approccio funzionale con Faye e Faried, meno con altri. Non a caso, Priftis ha cambiato approccio negli ultimi match. A oggi, la posizione più delicata è proprio quella di Echenique, che si vorrebbe sostituire con un elemento più solido. Rimane però l'inghippo: usare due centri stranieri richiederebbe togliere uno straniero in un altro ruolo, l'alternativa è una formazione leggerissima sotto. Incastro complicato, ancora di più perché l'unico lungo italiano, Severini, sta faticando parecchio. Il primo passo è il verdetto su Cheatham, da lì si ragionerà, ma un altro arrivo non è da escludere, anzi, e torna pure di moda il nome di Ogbeide, lanciato dal gm Sambugaro a Pistoia e ancora libero. Ultimo fronte, gli italiani. Con il consueto mercato bloccato, pareva impossibile muoversi in questo ambito. Il roboante addio di Messina da Milano e l'intricatissima situazione di Trapani potrebbero però sbloccare qualche elemento di valore, su cui ci sarebbe la corsa. E avere un italiano affidabile permetterebbe di muoversi con maggior facilità pure per gli stranieri senza il timore di scoprire qualche posizione. Si dovrà aspettare, e si guarderà ai delusi che sinora hanno avuto poco spazio o problemi di adattamento in serie A e pure in A2.
da Superbasket
È assurdo e' da quest'estate che la costruzione della squadra viene condizionata inodore negativo da cheatham,bisogna senza se e senza ma passare oltre,non considerarlo e trovare al più presto un esterno con punti e un cinque,potrebbe andare bene ogbeide, cheatham e smith in panchina,perché se si continua ad aspettarli qui si retrocede
RispondiEliminaNuovo roster stranieri:barford ,troy,thor,williams,nuovo esterno(charlie moore),nuovo cinque(ogbeide).
RispondiEliminaSi taglia echenique e in tribuna vanno smith e cheatham.
In questo modo con thor gestiamo cheatham e con il nuovo esterno mettiamo smith a riposo in tribuna
Moore é un play, di sicuro non andiamo a prendere un play visto che hai Caupain che sta ingranando
EliminaLa virtus gioca quasi sempre con due play,moore porterebbe pericolosità sia sul perimetro e penetrazioni al ferro giocando con troy e barford
EliminaQuintetto:ogbeide,thor, moore,barford,troy
Premesso che è la società e lo staf tecnico che devono decidere e le nostre sono solo chiacchiere ,ascoltando basketyme a me viene il dubbio che la squadra non rende perché i giocatori che non rendono sono quelli che ha fiducia priftis e questo crea questo cortocircuito che non si riesce a intervenire perché non si vogliono tagliare.
EliminaMa io ricordo che noi non siamo Milano che ha 18 giocatori, noi c'è ne possiamo permettere 10 e devono rendere e non possiamo aspettare anche se si chiama smith o cheatham