Giuseppe Mangone, vicecampione del Mondo con la Nazionale Under 17 e di recente entrato nello staff di Giuseppe Poeta in Olimpia Milano, è il protagonista di “Uomini e Canestri”, la rubrica di Luca Chiabotti su Repubblica-Milano.
«E’ una bella sfida. In una situazione in cui si gioca veramente tanto e il tempo per allenarsi è poco, il mio modo di essere utile è, attraverso parti di lavoro individuale, fare in modo che i giocatori abbiano il feeling giusto con quello che stiamo facendo come squadra».
SUI COMPITI
«Lavoriamo a rotazione prima e dopo gli allenamenti della squadra. Poi ci sono anche giocatori che chiedono un impegno extra, come Leandro Bolmaro o Quinn Ellis, che vogliono allenarsi anche in certe serate libere sui fondamentali in cui ritengono di dover migliorare. Sono giovani e sfruttiamo il fuoco che hanno dentro: è un tipo di impegno a cui mi dedico con grande piacere».
SU OLIMPIA MILANO
«Credo sia il compimento di un ciclo della mia carriera: l’Olimpia è il punto di riferimento del movimento e un’occasione unica di miglioramento. La vivo come un grande momento di formazione: sento di poter dare qualcosa alla squadra ma, anche, di imparare tanto dai miei colleghi, da giocatori fortissimi e dal livello della competizione. Sono fortunato: non escludo un futuro da capo allenatore, grazie all’Olimpia sarò migliore».
da RealOlimpiaMilano

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