Reggio Emilia cerca il bis.
Da La Gazzetta di Reggio a cura di Adriano Arati, la ricerca della continuità in casa reggiana.
Un'identità da confermare. La bella vittoria esterna di Zagabria, unita
alla gara comunque vigorosa disputata sabato scorso contro la tostissima
Brescia, porta con sé una serie di sensazioni positive sul futuro a
breve termine della Una Hotels. Sensazioni che ora vanno confermate nei
prossimi impegni in campionato, nonostante un calendario tutto tranne
che semplice, con trasferte a Trieste e Tortona inframezzate dal match
casalingo con Trento. Le rivali sono di livello, ma Reggio ha bisogno di
incamerare punti, per spezzare l'incantesimo nero della striscia
negativa di sconfitte e per mettere punti in cantiere e non perdere
terreno dalle concorrenti. In qualche modo, ma ora i risultati vanno
ottenuti, punto. L'impresa esterna a Zagabria col Cedevita è stata
completata con una buona gestione del finale, sinora grande pecca
biancorossa, dopo il parziale lanciato da Caupain. Il morale appare
buono e, dopo tanto tempo, si inizia a vedere un'identità chiara, anche
se ancora non definitiva. Coach Priftis ha fatto scelte chiare. Al
momento il centro titolare è Williams, capace di offrire una superiore
tenuta difensiva rispetto a un Echenique che davanti ha bisogno di
rifornimenti costanti e dietro soffre parecchio. E Smith, in grande
difficoltà, è fuori dalle rotazioni. Anche in Croazia, il veteranissimo è
stato impiegato per nemmeno 3', unendo qualche breve sprazzo di Thor
all'impiego di Vitali, Uglietti e Woldetensae. Stessa sorta per
Echenique e per Severini, schierato da centro per evitare problemi di
falli. Al momento si va avanti con chi dà garanzie, affidandosi al duo
Caupain-Barford e agli esterni italiani, al recupero di Cheatham,
all'energia di Williams e all'atletismo di Thor, che non sempre potrà
segnare parecchio ma è in grado di dare un atletismo superiore. E
prezioso, sotto forma di stoppate, aiuti e giocate ben sopra al ferro.
Domani a Trieste, contro un'altra squadra con qualche problema di
identità e di continuità, sarà questa l'ossatura da cui partire per
costruire un'impresa esterna. L'attuale impianto non è perfetto in
difesa, anzi, ma è in grado di dare solidità nei momenti caldi e
permette in compenso di aumentare non poco la produzione offensiva. Per
adesso è importante massimizzare il tutto e vincere in campionato, poi
si dovrà anche pensare a qualche scelta. Al momento Smith è il settimo
straniero, ma diventa pure difficile immaginare di affrontare il resto
della stagione con gli attuali cinque esterni. E in discussione vi è
pure Echenique, al momento ai margini o poco più. La scelta è tattica:
se si vuol mantenere il doppio centro straniero, inserendo un elemento
di maggior impatto difensivo, sarà inevitabile rinunciare al terzo
esterno straniero. E va detto che trovare una guardia-ala italiana che
possa rimpolpare la rotazione, è operazione più semplice rispetto a
reperire un cambio del centro italiano.
da Superbasket
Primo non è vero che il finale è stato gestito bene perché hanno fatto ancora due giocate finali da taglio mani ,in più non si può continuare a regalare un esterno agli avversari perché smith tenendo impegnato un posto da straniero ci obbliga schierare un uglietti che non è uno specialista nel tiro,un vitali che non tira e un tomas che non gode della fiducia di priftis e al primo errore lui viene tolto mentre vitali viene lasciato nei finali pascolare in campo senza tirare anzi sbagliando anche passaggi.
RispondiEliminaSi poteva prendere Visconti come esterno e si teneva smith continuando a sperare nella sua resurrezione,ma visto che non è stato preso perché si è preferito lasciarlo a sassari smith deve lasciare il posto a un esterno di talento,sabato a Trieste perdiamo con una squadra di quattro quattro con il quintetto ne prendiamo a valanga