RANKING LBA 2023-2024. VISTO DA FUORI REGGIO EMILIA.

da Backdoor Podcast.

Per semplificare la lettura, divideremo le 16 formazioni partecipanti in scudetto, playoff, sicurezza e retrocessione con annessa motivazione ad ogni scelta. L’ordine in cui sono messe le squadre è puramente casuale, lungi da noi provare a stilare una classifica a bocce ferme.

Retrocessione

Trento: forse la formazione che più ha fatto downgrade rispetto al recentissimo passato. Via un coach esperto come Lele Molin e i  leader offensivi (Atkins, Flaccadori e Spagnolo), dentro un nuvolo di giocatori stranieri che hanno pochissima esperienza in Europa e in Eurocup, competizione in cui i trentini non hanno mai brillato. Devono sperare che il buon Grazulis continui a giocare sui livelli visti al mondiale e che i due esterni americani siano dei crack, altrimenti il rischio di scendere è alto.

Pistoia: i toscani ritornano nel massimo campionato dopo essersi auto retrocessi. Come spesso accade, si punta a mantenere il nucleo che ha portato alla promozione ma, ad oggi, mancano quei giocatori di esperienza che possano dare una mano alla crescita di tutto il gruppo. Vero, c’è sempre il mercato per porvi rimedio, ma sarebbe ideale partire già con la squadra assemblata.

Cremona: la promozione dopo un solo anno di Purgatorio è una soddisfazione capitata pochissime volte. La squadra a disposizione di coach Cavina, però, è veramente povera di esperienza. Ci sta puntare su nomi ai più sconosciuti, ma per provare a salvarsi è indispensabile avere qualche certezza. Probabilmente non sarà questo il roster che concluderà la stagione, ma in questo momento partono nettamente sotto tutte le altre.

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Sicurezza

Brindisi: in Puglia si apre una nuova pagina di storia, sperando di ripetere l’epopea della precedente, magari non subito ma in un futuro prossimo. La squadra è stata rivoluzionata, coi soli Riisma e Bayehe rimasti in città. Come spesso si fa in questi casi, la dirigenza (pure questa rinnovata) ha provato a mixare giovani con tanta voglia di farsi conoscere al basket che conta, e veterani per provare a dare solidità, specie nei momenti topici.

Scafati: dopo le turbolenze della passata stagione, la società ha provato a mettere basi solide per continuare il percorso di crescita. A partire dalla confera di coach Sacripanti, uno che in terra campana trova sempre la chiave giusta per ottimizzare il materiale tecnico e umano a sua disposizione. E poi c’è “The Last dance” di David Logan, alla sua ultima stagione da professionista.

 

Napoli: si riparte da zero, a cominciare da chi costruisce la squadra. Le ambizioni sono molte all’ombra del Vesuvio, e la squadra lo dimostra. Una coppia di esterni come Pullen ed Ennis non sono in molti a potersela permettere. Questo porta anche a un cambio di filosofia, per una squadra che lo scorso anno puntava molto su Jacorey Williams come leader offensivo.

 Treviso: dopo due anni di salvezza raggiunta negli scampoli finali di stagione, la società ha deciso di cambiare tutto per provare a puntare a obiettivi decisamente più importanti. E l’arrivo del duo Vitucci-Giofrè ne è la prova, visto quanto di buono i due hanno fatto a Brindisi negli scorsi anni. Non a caso Harrison e Bowman hanno fatto le valige in direzione Veneto.

 

Reggio Emilia: aria di cambiamento in casa Reggiana. Praticamente sono andati via tutti i giocatori più rappresentativi (Olisevicuis, Hopkins e Cinciarini) per far spazio a un nuovo progetto. Il nuovo faro della squadra è quel Kevin Hervey, visto a Bologna. Se il fisico regge, è un giocatore fuori categoria per queste latitudini. Ovviamente il problema è quel “se” che è inquietante per i tifosi reggiani. Lui sarebbe il perno della colonna portante della squadra, composta anche da Smith e Atkins.

Pesaro: dopo l’ennesimo addio a Jasmin Repesa, è partita l’ennesima rivoluzione degli ultimi anni nelle Marche. Il quintetto di stranieri vede solo in Bamforth il giocatore con esperienza nel nostro campionato, mentre la panchina non offre molte alternative valide, almeno dal punto di vista realizzativo. La speranza è che, come spesso accade, ci sia l’esplosione di un giocatore che possa aiutare a colmare il divario con chi tra le prime otto ci arriva.

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Playoff

Tortona: al terzo anno di LBA, la formazione piemontese avrà per la prima volta il doppio impegno. La società ha messo insieme una squadra lunga per permettere allo staff di poter far bene in entrambe le competizioni. Sono arrivati giocatori di esperienza (Weems e Obasohan su tutti) per provare a fare il salto di qualità anche in campionato. Dopo due KO nelle semifinali per 3-0, il prossimo step è provare a competere con le due di sopra.

Reyer Venezia: lo scorso anno si è messo un punto all’era De Raffaele e in estate i senatori sono andati via. Il nuovo corso punta su giocatori giovani, con molta voglia di mettersi in mostra. Certo la perdita di Bruno Caboclo rappresenta un problema non da poco conto, visto che il lungo brasiliano è in grado di spostare gli equilibri. C’è poi sempre l’incognita EuroCup, dove almeno non partono in primissima fila. Un posto ai PlayOff dovrebbe essere ampiamente alla loro portata.

Brescia: dopo la clamorosa debacle della passata stagione, è arrivata la rinuncia ad EuroCup per concentrare le energie solo in campionato. La squadra si è rinforzata con giocatori che hanno esperienza del nostro campionato. La curiosità sarà quella di vedere cosa combineranno Christon e Della Valle, potenzialmente una delle coppie di guardie più forte di questa fascia.

Varese: lo scorso anno i PlayOff li avevano raggiunti, salvo poi perderli per la penalizzazione. Hanno perso i pezzi pregiati della scorsa versione, a cominciare dal coach. la filosofia della dirigenza è rimasta tale: sarà una squadra che giocherà a ritmi alti, in puro stile USA. La passata stagione in pochi avrebbero scommesso su un piazzamento nelle prime otto, quest’anno le potenzialità per ripetersi ci sono tutte.

Sassari: la garanzia sta in coach Piero Bucchi, che dal suo arrivo in Sardegna ha sempre portato la squadra ai playoff. La squadra è stata cambiata in alcuni elementi che, ormai, erano arrivati a fine ciclo con la squadra sarda. La tegola dell’infortunio di Bendzius è una mazzata, ma il suo sostituto (McKinnie), può essere la chiave di volta della squadra. Nel complesso un buon mix di giocatori quelli messi a disposizione dello staff.

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Scudetto

Olimpia Milano: la squadra campione in carica parte sempre coi favori del pronostico. Il roster è pressoché lo stesso della passata stagione, senza Napier ma con un Nikola Mirotic in più. Anche la pattuglia italiana, solitamente il punto debole milanese, è stata rinforzata proprio per non dover spremere fino all’osso i big e cercare di averli al massimo della forma nei momenti importanti della stagione.

Virtus Bologna: parte un gradino sotto Milano, ma resta la contender più pericolosa. A livello di qualità ha fatto un passettino indietro rispetto la passata stagione, ma anche a Bologna lo zoccolo duro è rimasto lo stesso. Tanto passerà anche dalla nuova gestione tecnica: come si adeguerà una squadra costruita con altre idee a quelle di coach Banchi? Quanto peserà l’assenza di un leader come Teodosic? Solo il campo e l’LBA ci darà le risposte.

 

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